Tre secoli non hanno minimamente tolto all’opera del Duca de Saint Simon freschezza e vivacità. Un racconto spumeggiante che trascende il contesto dei fatti della corte di Luigi XIV, per calarci nelle passioni degli uomini che la animano, un testo letterario oltre che un documento storico.
I personaggi sono colti nella loro esistenza, nel loro costante affannarsi, nelle loro ambizioni e nelle loro debolezze, nel loro desiderio di primeggiare, immersi nell’architettare intrighi e nell’ordire congiure, mentre si muovono tra feste e ipocrisie di quello che l’autore definisce “Il Teatro del Mondo”.
“Scrivere la storia del proprio paese significa ripassare con molta riflessione tutto ciò che si è visto, trattato o saputo di originale senza rimproveri, ciò che è passato sul teatro del mondo, i diversi intrighi, spesso il nulla apparente”.